mercoledì 6 ottobre 2010
"casa" monastir
E allora giovedì 16 mattina, alle 4, abbiamo lasciato il porto di Mgarr (Gozo). Direzione Lampedusa. Meteo buono, poco vento e poca onda. Verso le 6, ai primi chiarori dell'alba, abbiamo messo due traine in acqua. Poco dopo un mulinello è partito con violenza. Il tempo di fermarci e con un ulteriore gran tirone il pesce se ne è andato con il terminale e il rapala. Probabilmente un grosso tonno. Rifatto il terminale e messo un nuovo rapala, di nuovo due traine in acqua. Dopo un'oretta, praticamente in simultanea, sono partiti i due mulinelli! Non era mai successo. Uno si è tirato in acqua trecento metri di cavo in pochi secondi e se ne è andato con cinquanta metri di monel, venti metri di nylon, il terminale e il rapala! Ha spezzato il monel! L'altro, forse un poco più piccolo (si fa per dire), c'era ancora. Un quarto d'ora di battaglia per ricuperare (pesantissimo) e a venti metri dalla barca ha vinto lui: un ulteriore forte strattone se ne è andato con il terminale e il rapala. Tre rapala (e quindi tre grossi pesci) perduti in un'ora!!! Quanto erano grossi, e chissà cosa erano? Bene, piuttosto contrariato ho rifatto una linea con l'ultimo rapala rimasto (sette li avevo perduti durante il viaggio di andata tra Monastir e la Grecia). Messa la traina in acqua (a questo punto, una sola), poco prima di Lampedusa, replay esatto dei tre precedenti. Ci sono quindi in Mediterraneo undici pesci con i miei rapala. Dovrò rivedere, per l'anno prossimo, tutti i diametri dei vari monel, nylon ecc. Per quest'anno la pesca è finita. A metà pomeriggio siamo arrivati a Lampedusa. Il porto è incasinato e ci è voluta più di mezz'ora per trovare un posto accettabile. Siamo scesi a terra per cenare e controllare su internet il meteo. Eccellente per domani e così così per dopodomani sabato. Decidiamo quindi di dormire un poco e di partire alle quattro del mattino. Dopo un paio d'ore di navigazione, alla faccia di tutti i meteo, il vento è già sui venti nodi, di bolina stretta, e l'onda cresce rapidamente. A metà strada siamo sui ventotto nodi e un paio di metri d'onda. Che palle! Arriviamo al faro delle isole Kuriat (a dieci miglia dal Marina di Monastir) con trentadue nodi stabili e un'ondona verticale al traverso. Bella fatica il ritorno a casa! Entriamo finalmente al Marina alle diciassette e trenta. Abbiamo ormeggiato al nostro posto e abbiamo ritrovato i nostri amici. Siamo qui tranquilli da tre settimane e l'altro ieri abbiamo tirato in secca Talitha al cantiere per qualche lavoro. Lunedì 18 andremo a Roma, poi torneremo qui appena possibile per rimettere Talitha in acqua e passare l'inverno.
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