Da ottobre siamo a Monastir. In tutti questi mesi, salvo una ventina di giorni a Roma per Natale, siamo andati quasi tutti i giorni al mercato per fare la spesa. Si chiama mercato del pesce, in realtà, intorno ai banchi dei pescatori, c’è tutto. Frutta, verdura, polli, tacchini, agnello e anche manzo. Prezzi, per noi europei, incredibili. E la qualità veramente notevole. Il pesce è sempre di giornata - spesso è vivo - frutta e verdura hanno il sapore di una volta. Qualche giorno fa – siamo in primavera inoltrata – una bella sorpresa. Fuori dal mercato alcuni banchi erano colmi di fiori. Colori e profumi magnifici. Fiori di arancio, rose e altri, venduti per distillare essenze da usare in pasticceria. Proprio bello. Entrando al mercato, quantità enormi di fragole. Un dinaro e mezzo al kilo – meno di 85 centesimi di euro – e … sapore di fragola! Sui banchi del pesce in questo periodo ci sono tonni rossi e pinna gialla in quantità, scorfani enormi, rane pescatrici (coda di rospo), pesce s.pietro, calamari, seppie, sardine, sgombri, cernie, orate, saraghi e spigole – questi ultimi tre, a giudicare dalla taglia, sembrano essere di allevamento – tutto a prezzi che vanno da 2 a 15 dinari al kilo. I nostri preferiti sono la coda di rospo e il s.pietro, 6 dinari al kilo la prima, 9 il secondo (rispettivamente 3,30 e 5 euro). Ci serviamo sempre dallo stesso venditore. Bravo e veloce, ci pulisce la coda benissimo e ci prepara i filetti di s.pietro in maniera impeccabile. In definitiva, mangiando pesce freschissimo e di qualità quasi tutti i giorni – ogni tanto, per variare, pollo o tacchino -, verdura e frutta, spendiamo, in due, mediamente 20 dinari (11 euro).
Non male...
Non male...
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